La prima giornata della Volta Algarve ha visto un epilogo caotico con Filippo Ganna che ha tagliato il traguardo per primo, ma la vittoria è stata annullata.
Ganna: ‘Ho preso la strada giusta e ho vinto’
Nel finale grottesco della prima tappa della Volta Algarve , Filippo Ganna si è dimostrato il più attento e lucido tra i corridori in testa al gruppo. Dopo aver seguito le indicazioni dei compagni, Ganna non si è lasciato ingannare dall’errore che ha commesso la maggior parte degli altri corridori all’ultima curva, i quali hanno preso la svolta sbagliata, finendo su un viale parallelo a quello d’arrivo. Ganna è così riuscito a presentarsi sul rettilineo finale con un vantaggio di qualche metro su un altro gruppo di corridori, mentre la maggior parte del plotone continuava a sprintare in mezzo al pubblico. Il campione della Ineos ha tagliato il traguardo a braccia alzate, ma la sua vittoria è stata annullata dalla decisione di annullare la tappa a causa dell’errore di percorso. “Non so cosa sia successo, ho preso la strada giusta e ho vinto. So che tanti altri hanno preso la strada sbagliata” ha commentato Ganna, attribuendo la colpa dell’errore ai corridori. “Devi conoscere le regole e il percorso.
In passato mi è successo di aver sbagliato strada in una cronometro e ho perso la corsa” ha aggiunto Ganna, sottolineando l’importanza di essere preparati e attenti durante la competizione.
Van Aert: ‘Ci hanno indirizzato dalla parte sbagliata’
Wout van Aert, che si trovava nelle prime posizioni del gruppo e si preparava per lo sprint, ha preso la strada sbagliata e, nel dopo corsa, ha fornito una versione molto diversa rispetto a quella di Ganna. “In quell’ultima curva ci hanno indirizzato dalla parte sbagliata” ha commentato il campione belga. Anche Marco Haller ha condiviso lo stesso punto di vista, lamentandosi: “Nell’ultimo chilometro quella deviazione non era stata chiusa. Non è possibile che la colpa venga data sempre ai corridori”. Jordi Meuus, che ha vinto la grottesca volata sul controviale, ha dichiarato di non essersi accorto dell’errore di percorso e di aver continuato nel suo normale sprint. “Solo a duecento metri dall’arrivo ho visto delle persone che dicevano di andare piano, c’erano delle moto della polizia. Poi ho capito che qualcosa non andava” ha raccontato Meuus.
