martedì 13 Maggio 2025
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    Marco Travaglio: Elon Musk e il modello Berlusconi nella politica italiana

    Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, discute nel podcast Poretcast di Giacomo Poretti sull’influenza dei miliardari in politica.

    Elon Musk e il rischio del monopolio tecnologico

    Marco Travaglio ha avviato la conversazione riflettendo sul crescente potere della tecnologia al giorno d’oggi, soffermandosi in particolare sul sistema satellitare Starlink , che ha definito uno strumento in grado di influenzare le dinamiche geopolitiche mondiali: “Quei satelliti possono cambiare l’esito di una guerra, a seconda di chi li attiva, li spegne o di dove sono orientati”. Inoltre, il direttore ha confrontato il caso di Elon Musk , sempre più attivo nel panorama politico, con quanto già visto in Italia, criticando l’indignazione collettiva che l’opinione pubblica esprimerebbe verso il fenomeno dei miliardari che entrano in politica: “In Italia c’è indignazione per il fatto che un miliardario imprenditore possa entrare in politica e farsi leggi per sé. Ma è già successo, per 30 anni, sotto i nostri occhi. È stato il modello Berlusconi.”

    Il giornalismo e la falsa neutralità

    Marco Travaglio ha affrontato il tema del giornalismo nella società contemporanea, sottolineando l’importanza di distinguere tra fatti e opinioni . Ha affermato che un giornalista deve essere imparziale , ma non neutro , aggiungendo con ironia che “neutro è solo il morto”. Questa affermazione mette in evidenza la necessità di mantenere una visione critica anche nel reporting delle notizie.

    Crisi dell’informazione

    Travaglio ha lamentato la crisi dell’informazione in Italia, evidenziando la presenza di sacche di degrado culturale . Ha osservato che c’è un deterioramento nella formazione scolastica , con la conseguenza che le persone non leggono più e non riescono a comprendere nemmeno discorsi semplici, composti da soggetto, predicato e complemento. Questo è un problema serio, poiché mina la capacità di essere cittadini consapevoli .

    Compito del giornalista

    Il direttore ha chiarito che i fatti sono oggettivi e, sebbene possano esserci interpretazioni diverse, non si può ignorare la realtà . Il compito del giornalista è quello di verificare e rendere comprensibili anche le questioni più complesse, per garantire che il pubblico riceva informazioni accurate e utili.

    Astensionismo, Travaglio: ‘È una scelta controproducente’

    Marco Travaglio ha espresso una forte critica nei confronti del fenomeno dell’ astensionismo elettorale , definendolo una scelta autolesionista . Ha affermato: “Capisco perché la gente non voti, ma è puro autolesionismo. Se non vai a votare, non hai diritto di lamentarti. Così facendo lasci il potere nelle mani di chi controlla il territorio con clientele e ricatti”.

    Strategia Politica

    Secondo Travaglio, l’astensionismo non è solo una questione sociale, ma anche politica: “C’è una strategia precisa. Sono felicissimi che i voti liberi non si esprimano, perché quelli che votano sono sempre gli stessi, controllati e ricattabili. Ma è proprio per questo che bisogna reagire e andare a votare: i voti liberi possono fare la differenza”.

    Libertà di espressione e responsabilità dell’informazione

    Un altro punto fondamentale emerso nell’intervista riguarda il valore della libertà di espressione . Travaglio ha ribadito che ogni opinione ha diritto di essere espressa evidenziando però come non tutte le opinioni abbiano lo stesso peso: “La libertà di parola va difesa, anche per chi sostiene sciocchezze come i terrapiattisti o i no-vax. Ma questo non significa che tutte le opinioni siano uguali. È compito della scuola, della scienza e dell’informazione fare chiarezza e fornire elementi oggettivi”.

    Riflessione sulla responsabilità personale

    Il direttore de Il Fatto Quotidiano ha concluso facendo una riflessione sulla responsabilità personale dell’essere informati : “Non è solo un mestiere quello di informare, ma lo è anche quello di essere informati. Bisogna porsi la domanda: di chi mi devo fidare? Dobbiamo confrontare i mezzi di comunicazione, le fonti e le persone, per capire chi è credibile e chi no”.

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