Patricia Ward Kelly, vedova di Gene Kelly, chiarisce un mito persistente sul film ‘Singin’ in the Rain’, affermando che non c’era latte nell’acqua usata per le riprese.
Il mito del latte nell’acqua di ‘Singin’ in the Rain’
Patricia Ward Kelly, la vedova di Gene Kelly, ha deciso di fare chiarezza su uno dei miti più persistenti riguardanti il film ‘Singin’ in the Rain’ . Si è diffusa l’idea che l’acqua utilizzata nelle riprese fosse mescolata con latte per rendere le gocce più visibili sul set scuro. Tuttavia, Patricia ha smentito categoricamente questa teoria, affermando che non c’era latte nell’acqua. “Non so perché continui a riemergere, ma non c’è latte nell’acqua per il numero iconico di ‘Singin’ in the Rain’ nel film,” ha dichiarato in un’intervista. Ha spiegato che il segreto della visibilità delle gocce d’acqua risiede nella fenomenale illuminazione e nella cinematografia che illuminano la pioggia. Inoltre, ha sottolineato che Gene stesso aveva affermato che il film non riguardava l’era McCarthy , come molti credono.
Patricia ha elogiato il lavoro del fotografo Hal Rossen, che ha dovuto affrontare la sfida di illuminare la pioggia in modo da renderla visibile senza compromettere la qualità delle riprese.

La verità sulla cinematografia di ‘Singin’ in the Rain’
Patricia Ward Kelly, vedova di Gene Kelly, ha voluto chiarire un mito che circola da decenni riguardo al film ‘Singin’ in the Rain’ . Contrariamente a quanto si crede, l’acqua utilizzata nelle riprese non era mescolata con latte per renderla più visibile. Patricia ha affermato: “Non so perché continui a riemergere, ma non c’è latte nell’acqua per il numero iconico di ‘Singin’ in the Rain’ nel film. È semplicemente una illuminazione e una cinematografia fenomenali che illuminano la pioggia.” Inoltre, ha sottolineato che Gene stesso aveva dichiarato che il film non riguardava l’era McCarthy , come molti credono. Gene Kelly, scomparso nel 1996, era noto per la sua visione innovativa e il suo contributo sia davanti che dietro la macchina da presa in alcuni dei suoi film più iconici. Patricia ha elogiato il lavoro di Gene, dicendo: “C’è un motivo per cui continuiamo a guardare ‘Singin’ in the Rain’ dopo oltre 70 anni.
Gene ha investito molto nello sviluppo di quel film; dalla scenografia agli angoli di ripresa.” In un’intervista del 1979, Gene aveva descritto le difficoltà nel girare il numero musicale principale, affermando che il fotografo Hal Rossen doveva illuminare la pioggia da dietro e contemporaneamente illuminare i performer, rendendo il lavoro estremamente complesso. Patricia ha anche rivelato che Gene aveva un ruolo attivo nella progettazione dei costumi del film, assicurandosi che fossero comodi per ballare. Ha spiegato: “I costumi dovevano muoversi; ad esempio, le gonne potevano cambiare da un taglio all’altro in una singola routine, senza che il pubblico se ne accorgesse.” Inoltre, ha condiviso che il costume a tre pezzi indossato da Gene nel numero ‘Gotta Dance’ era in realtà un pezzo unico, permettendo a Gene di estendere le braccia e le gambe senza che la camicia uscisse dai pantaloni.

Il contributo di Gene Kelly alla moda del film
Patricia rivela che Gene Kelly ha avuto un ruolo fondamentale anche nella creazione dei costumi per il film, assicurandosi che fossero progettati per garantire libertà di movimento durante le danze.
Dettagli sui costumi
- I costumi dovevano muoversi con i danzatori.
- Ad esempio, le gonne potevano cambiare da un taglio all’altro in una singola routine, permettendo così di accomodare il movimento senza che il pubblico se ne accorgesse.
- Il costume a tre pezzi indossato da Gene nella scena “Gotta Dance” è in realtà un unico pezzo, così Gene poteva estendere le braccia e le gambe senza che la camicia uscisse dai pantaloni!
Patricia sottolinea l’importanza della visione di Gene nel sviluppare il film, contribuendo non solo davanti alla telecamera, ma anche dietro le quinte, rendendo ” Singin’ in the Rain ” un classico che continua a essere apprezzato dopo oltre 70 anni.
