lunedì 12 Maggio 2025
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    Jane Fonda e la sua battaglia legale contro Nixon: un attivismo senza tempo

    Jane Fonda ha ricevuto un premio alla carriera ai SAG Awards 2025, ma la sua storia con Nixon è altrettanto significativa.

    L’introduzione di Julia Louis-Dreyfus ai SAG Awards 2025

    Prima che Jane Fonda salisse sul palco per ricevere il suo Premio alla Carriera ai SAG Awards 2025 , Julia Louis-Dreyfus le ha dedicato un’introduzione toccante. Durante la cerimonia, la star di Veep ha elencato i numerosi premi e successi che Fonda ha ottenuto nel corso della sua carriera. Tra questi, spiccavano:

    1. Oscar.
    2. Emmy.
    3. Numerosi SAG Awards.
    4. E, piuttosto inaspettatamente, la sua inclusione nella “lista dei nemici” di Richard Nixon.

    La causa di Jane Fonda contro Nixon

    Jane Fonda ha citato in giudizio Richard Nixon nel 1973 per presunti abusi dei suoi diritti costituzionali, chiedendo un risarcimento di 2,8 milioni di dollari . La causa è stata presentata presso il Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti e ha coinvolto anche due banche: la Morgan Guaranty Trust Company di New York e la City National Banks di Los Angeles , accusate di aver fornito all’ FBI informazioni riservate sulle sue transazioni finanziarie senza il suo consenso. Fonda ha denunciato che l’amministrazione Nixon aveva cospirato per privarla dei suoi diritti, affermando che era la prima volta che la CIA accedeva ai conti bancari di un cittadino. Ha raccontato di aver subito intrusioni nella sua casa, di essere stata seguita per anni e di aver ricevuto numerose minacce di morte . Per motivi di sicurezza, Fonda e la sua famiglia erano costretti a far attivare il motore della loro auto a distanza prima di entrarvi, temendo che potessero essere stati piazzati ordigni esplosivi .

    A causa di questa causa, Fonda è stata messa al bando da Hollywood, subendo un notevole impatto sulla sua carriera. Ha descritto quel periodo come “interessante”, notando che non esisteva un vero e proprio blacklist istituzionalizzato come negli anni ’50, ma piuttosto una sorta di “gray list” in cui gli studi cinematografici non volevano collaborare con lei. Inoltre, il governatore del Maryland emise una proclamazione che le vietava di entrare nello stato e di proiettare i suoi film lì. Fonda ha anche parlato del programma COINTELPRO , un’operazione di controintelligence utilizzata contro di lei e altri attivisti, come Angela Davis e molti membri dei Panthers . Ha riflettuto su come le autorità pensassero che potessero spaventarla, ma al contrario, questo l’ha spinta a resistere e a non lasciarsi intimidire.

    Source: Pavel Danilyuk - pexels - Detailed bronze Lady Justice statue with scales and sword against a dark background, symbolizing law and justice.
    Source Pavel Danilyuk pexels Detailed bronze Lady Justice statue with scales and sword against a dark background symbolizing law and justice

    Le conseguenze della causa

    Jane Fonda ha subito diverse conseguenze a seguito della sua causa contro Nixon. In particolare, la sua carriera ha subito un duro colpo, poiché è stata messa al bando da Hollywood. Fonda ha descritto questo periodo come “un tempo interessante, per dirla in modo gentile”. Sebbene non ci fosse un vero e proprio blacklist istituzionalizzato come negli anni ’50, esisteva una sorta di “gray list”; i grandi studi non volevano più lavorare con lei. Inoltre, il governatore del Maryland ha emesso una proclamazione che le vietava di entrare nello stato e che i suoi film non potevano essere proiettati lì.

    Esperienze di intimidazione

    Fonda ha anche raccontato di aver subito minacce e intimidazioni . Ha dichiarato di essere stata seguita per anni e di aver ricevuto numerose minacce di morte . Per garantire la sua sicurezza, era necessario attivare la sua auto a distanza prima di entrarvi, per paura che fossero stati piantati bombe .

    Crimine e COINTELPRO

    Le azioni contro di lei sono state descritte come parte del programma COINTELPRO , un’operazione di controintelligence utilizzata contro attivisti per i diritti civili e contro la guerra. Fonda ha riflettuto su come le autorità la vedessero come una giovane donna bianca e privilegiata, pensando di poterla intimidire. Tuttavia, più cercavano di spaventarla, più lei si opponeva e rifiutava di essere intimidita.

    Source: Roberto Nickson - pexels - A red BMW parked on a street in Los Angeles with iconic palm trees during sunset.
    Source Roberto Nickson pexels A red BMW parked on a street in Los Angeles with iconic palm trees during sunset

    COINTELPRO e l’attivismo di Fonda

    Jane Fonda ha parlato apertamente delle esperienze legate al programma COINTELPRO , un’operazione di controintelligence che ha colpito lei e molti attivisti anti-guerra dell’epoca. Fonda ha spiegato che questo programma è stato utilizzato contro di lei, Angela Davis , e molti membri delle Panthers . Ha descritto come le autorità abbiano cercato di intimidire una giovane donna bianca e privilegiata come lei, pensando che potessero spaventarla. Tuttavia, Fonda ha affermato che più cercavano di intimidirla, più lei si opponeva e si rifiutava di essere intimidita.

    Dettagli della causa

    Fonda ha citato in giudizio Nixon nel 1973 per harassment , chiedendo 2.8 milioni di dollari . Ha accusato il presidente e alti funzionari del governo di aver cospirato per privarla dei suoi diritti costituzionali. La causa ha incluso anche due banche, la Morgan Guaranty Trust Company di New York e la City National Banks di Los Angeles, che avrebbero fornito all’ FBI informazioni riservate sulle sue transazioni finanziarie senza il suo consenso.

    Conseguenze dell’attivismo

    Dopo la causa, Fonda ha subito gravi conseguenze, tra cui minacce di morte e intimidazioni. Ha raccontato di essere stata seguita per anni e di aver dovuto prendere precauzioni estreme, come accendere la sua auto a distanza per paura di bombe. Inoltre, è stata messa al bando da Hollywood , e la sua carriera ha subito un duro colpo. Fonda ha descritto questo periodo come un momento interessante, notando che non esisteva un vero e proprio blacklist ufficiale come negli anni ’50, ma piuttosto una sorta di “gray list” in cui gli studi cinematografici non volevano lavorare con lei. Ha anche menzionato che il governatore del Maryland aveva emesso una proclamazione che le vietava di entrare nello stato e che i suoi film non potevano essere proiettati lì.

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