martedì 13 Maggio 2025
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    Il caos di Trump: strategia o autodistruzione?

    Donald Trump non è ancora in carica, ma i critici già prevedono il suo fallimento. Scopriamo perché il suo caos potrebbe non essere un problema.

    Il caos come strategia

    Il caos di Trump non è visto come una debolezza, ma piuttosto come una strategia per mantenere i suoi sostenitori all’oscuro delle conseguenze delle loro scelte. Questo approccio consente a Trump di evitare che i suoi seguaci percepiscano le terribili conseguenze delle loro decisioni, come ad esempio il voto per lui. In effetti, il caos che proviene dalla Casa Bianca di Trump è così intenso che la maggior parte delle persone, non solo i suoi sostenitori, non sarà in grado di vedere le conseguenze delle loro azioni. Se non riescono a vederle, non si opporranno per correggere i suoi eccessi, rendendo il concetto stesso di “eccessi” piuttosto insignificante in un contesto di caos .

    La liberazione dalla responsabilità

    Trump offre una sorta di ” liberazione ” dalla responsabilità, permettendo ai suoi sostenitori di non dover affrontare le conseguenze delle loro scelte. Questo è particolarmente evidente nel modo in cui i liberali, specialmente quelli bianchi, non riescono a comprendere l’appeal di Trump, poiché credono nella responsabilità personale . La loro convinzione è che gli individui siano responsabili delle proprie scelte e che, se fanno scelte sbagliate, come votare per un truffatore come Trump, debbano affrontarne le conseguenze. Tuttavia, il punto centrale di Trump è l’impunità, che rompe il legame morale tra potere e responsabilità .

    Il caos come strumento strategico

    Il caos è il risultato di questo legame rotto tra causa ed effetto. Trump può dire ciò che vuole, quando vuole, senza che questo abbia importanza per lui e i suoi sostenitori. Se ci sono conseguenze, esse sono percepite solo come un gesto di potere, un modo per riaffermare che lui e i suoi seguaci sono ” liberi “. Inoltre, il caos non è solo pratico, ma anche strategico: fornisce copertura quando Trump e il GOP saccheggiano le risorse pubbliche. La quantità di caos può alterare il nostro senso di equilibrio, rendendo difficile per le persone percepire le reazioni alle azioni di Trump.

    Ad esempio, quanto può essere forte la reazione contro le tariffe di Trump se nel frattempo sta creando caos con altre dichiarazioni? Molto poco, perché tutti saranno concentrati su di lui.

    La percezione del caos

    Molti esperti credono che in politica ogni azione abbia una reazione uguale e contraria, ma non è detto che questa sia la realtà. Trump non farà il lavoro per noi; la scelta è tra combattere o arrendersi. La sua strategia di caos è quindi un modo per mantenere il controllo, senza dover realmente governare o assumersi responsabilità.

    La liberazione dalla responsabilità

    Trump offre una “liberazione” dalla responsabilità , permettendo ai suoi sostenitori di non affrontare le conseguenze delle loro azioni. Questo approccio consente a chi lo supporta di sentirsi esente da qualsiasi responsabilità personale, creando un legame tra il potere e l’impunità. La vera essenza di Trump risiede nella sua capacità di “liberare” i suoi seguaci dalle conseguenze delle loro scelte, rompendo il legame morale tra potere e responsabilità.

    Il concetto di impunità

    La impunità è un tema centrale nel comportamento di Trump. I suoi sostenitori non devono rendere conto delle loro azioni, poiché il suo stile di leadership permette loro di mentire e imbrogliare senza mai essere chiamati a rispondere. Questo crea una situazione in cui le azioni discutibili diventano una sorta di virtù pubblica, e chi critica viene etichettato come il “vero” imbroglione.

    La rottura del legame tra causa ed effetto

    Il caos generato da Trump è il risultato della rottura del legame tra causa ed effetto. Egli può dire ciò che vuole, quando vuole, senza che questo abbia conseguenze per lui o per i suoi sostenitori. Questo comportamento non è visto come una debolezza, ma piuttosto come una strategia per mantenere il controllo e la libertà .

    Il ruolo dei liberali

    I liberali, in particolare quelli bianchi, non comprendono appieno l’appeal di Trump, poiché credono nella responsabilità personale . Tuttavia, coloro che rispondono a Trump non sentono mai le conseguenze delle loro scelte, poiché il suo approccio rompe il legame tra potere e responsabilità. Non è necessario che Trump guidi o governi; basta essere al comando per mantenere il suo potere.

    Il punto di vista dei liberali

    I liberali , in particolare quelli bianchi, sembrano non comprendere appieno l’ appeal di Donald Trump. Questo perché credono nella responsabilità personale sia per se stessi che per gli altri. Secondo loro, ogni individuo fa delle scelte e deve affrontarne le conseguenze. Se qualcuno vota per un truffatore come Trump, pensando che non verrà truffato, beh, si è messo nei guai e ora dovrà affrontare le conseguenze.

    La liberazione dalla responsabilità

    Tuttavia, il punto centrale di Trump è l’ impunità : una liberazione dalle leggi, dai valori e dai legami di fiducia. Questo significa prendere il potere senza accettare la responsabilità. Si crea così un insieme di regole per alcuni e un altro per altri, permettendo a chi è mediocre di prevalere su chi è eccellente. In questo modo, il merito diventa una questione di chi sei , non di cosa fai .

    La prospettiva dei bianchi

    Questa dinamica non è nuova per chi segue la politica nera. Gli intellettuali neri hanno da tempo sottolineato che il vero fascino di Trump risiede nel fatto che molti americani bianchi non vogliono seguire le regole della società se queste permettono ai neri di progredire. Non vogliono lavorare di più o competere di più; competere per ciò che considerano giustamente loro – posti di lavoro, diritti – è visto come ingiusto. Desiderano un arbitro che chiami le giocate a loro favore.

    La rottura del legame morale

    Trump li “libera” dalla responsabilità delle loro scelte. Con lui alla Casa Bianca, possono barare senza essere mai chiamati a rispondere. Possono mentire senza conseguenze. Coloro che osano criticarli vengono etichettati come i veri imbrogliatori . Sotto Trump, mentire e barare diventano una virtù pubblica .

    Gli americani bianchi si sentono di nuovo un popolo “libero”. I liberali, invece, credono nella responsabilità personale. Le persone che rispondono maggiormente a Trump, invece, non la percepiscono. Non sentiranno mai le conseguenze delle loro scelte, poiché il punto di Trump è rompere il legame morale tra potere e responsabilità . Non deve guidare né governare; basta essere al comando per sentirsi realizzati.

    Il caos come risultato

    Questo ci riporta al caos di Trump. Il caos è il risultato della rottura del legame tra causa ed effetto. È la conseguenza della liberazione dalla responsabilità per le scelte fatte. Trump può dire ciò che vuole, quando vuole, per qualsiasi motivo, e questo non avrà importanza per lui e i suoi sostenitori. Se lo avesse, sarebbe solo un gesto di potere, per riaffermare che lui e i suoi sono “liberi”. Il caos non è la debolezza che critici come Rick Wilson credono sia. È pratico e fornisce copertura quando Trump e il GOP saccheggiano le risorse pubbliche.

    Inoltre, è strategico: la sua quantità può riorganizzare il nostro senso di equilibrio. Quante conseguenze ci possono essere in risposta alle tariffe di Trump se nel frattempo sta battendo il tamburo per la guerra verso il Canada? Molto poche, direi. Chi ascolterà le sofferenze quando tutti stanno ascoltando Trump?

    Il ruolo del caos nella politica

    Il caos non è percepito come una debolezza, ma piuttosto come un modo per Trump di mascherare le sue azioni discutibili. Questo caos serve a mantenere i suoi sostenitori all’oscuro delle conseguenze delle loro scelte. Infatti, la strategia di Trump è quella di creare una liberazione dalla responsabilità, permettendo ai suoi sostenitori di non dover affrontare le ripercussioni delle loro decisioni.

    Il legame tra potere e responsabilità

    Il punto centrale di Trump è quello di rompere il legame morale tra potere e responsabilità . Non è necessario che lui guidi o governi; basta essere al comando per sentirsi liberi . Questo caos è il risultato di questa rottura, permettendo a Trump di dire ciò che vuole, quando vuole, senza che ciò abbia conseguenze per lui o per i suoi sostenitori.

    Il caos come strategia

    Il caos non è solo una debolezza, ma una strategia pratica. Fornisce copertura quando Trump e il GOP saccheggiano le risorse pubbliche. Inoltre, la quantità di caos può alterare il nostro senso di equilibrio. Ad esempio, quanto può essere forte la reazione contro le tariffe di Trump se nel frattempo sta drumming per la guerra verso il Canada? La risposta è molto poca, poiché tutti sono concentrati su Trump.

    La percezione del caos

    Molti credono che in politica ogni azione abbia una reazione uguale e contraria. Tuttavia, non c’è motivo di essere così fiduciosi. Trump non farà il lavoro per noi; la scelta è tra combattere o arrendersi. Questo caos è quindi una parte fondamentale della sua strategia, permettendo di mantenere il controllo senza dover affrontare le conseguenze delle sue azioni.

    Conclusioni sul futuro di Trump

    Molti credono che Trump alla fine “sbaglierà”, ma la realtà potrebbe essere diversa. Infatti, Trump non si autodistruggerà. La sua strategia di caos serve a mantenere i suoi sostenitori all’oscuro delle conseguenze delle loro scelte. I liberali e i democratici pensano che coloro che lo hanno votato ora dovranno affrontare le conseguenze delle loro azioni, ma in realtà non sarà così.

    1. Ci sarà così tanto caos proveniente dalla Casa Bianca di Trump che la maggior parte delle persone, non solo i suoi sostenitori, non sarà in grado di vedere “le terribili conseguenze” delle sue azioni.
    2. Se non possono vederle, non spingeranno per “correggere i suoi eccessi”.
    3. Il concetto stesso di “eccessi” diventerà piuttosto insignificante in mezzo a tale caos.

    Trump non ha bisogno di implodere da solo; il suo approccio è quello di rompere il legame morale tra potere e responsabilità. Non deve guidare né governare; basta che sia al comando. Il caos è il risultato di questa rottura e rappresenta una “liberazione” dalla responsabilità per le scelte fatte. Trump può dire ciò che vuole, quando vuole, e non avrà conseguenze. Questo caos non è la debolezza che i critici come Rick Wilson credono sia; al contrario, è pratico e strategico.

    1. Fornisce copertura quando Trump e il GOP saccheggiano le risorse pubbliche.
    2. La quantità di caos può riorganizzare il nostro senso di equilibrio.

    La maggior parte delle persone crede che in politica ogni azione abbia una reazione uguale e contraria, ma non è così sicuro. Trump non farà il lavoro per noi; spetta a noi decidere se combattere o arrenderci.

    Fonte: rawstory

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