lunedì 12 Maggio 2025
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    Gwyneth Paltrow e l’uso degli intimacy coordinators nel suo nuovo film

    Gwyneth Paltrow condivide le sue opinioni sull’uso degli intimacy coordinators nel suo prossimo film, rivelando come Hollywood sia cambiata dopo il movimento #MeToo.

    Il ritorno di Gwyneth Paltrow al cinema con ‘Marty Supreme’

    Gwyneth Paltrow, dopo un periodo di pausa, torna a recitare con un ruolo importante nel film Marty Supreme , che uscirà nelle sale il 25 dicembre . Questo segna il suo primo grande ruolo dopo 15 anni . La pellicola, diretta da Josh Safdie, ha già suscitato l’interesse degli appassionati di cinema, che la vedono come una possibile candidata per gli Oscar 2026 .

    Il set di ‘Marty Supreme’

    Paltrow ha recentemente parlato del suo ritorno al cinema, rivelando che molte cose sono cambiate nel suo tempo lontano dallo schermo. Ha scoperto l’esistenza degli intimacy coordinators , professionisti che si occupano di gestire le scene intime, un aspetto che non conosceva prima. Nel film, recita al fianco di Timothée Chalamet , che interpreta un campione di ping-pong degli anni ’50, e i due hanno girato scene di baci che hanno fatto scalpore online.

    La scelta di Paltrow e Chalamet

    Nonostante l’evoluzione di Hollywood dopo il movimento #MeToo , Paltrow e Chalamet hanno deciso di non avvalersi di un intimacy coordinator per le loro scene. Paltrow ha spiegato: “Abbiamo detto: ‘Penso che siamo a posto. Puoi fare un passo indietro.'” Ha aggiunto che, come artista, si sentirebbe limitata se qualcuno le dicesse esattamente come comportarsi in una scena intima. Questa scelta ha suscitato reazioni contrastanti nel pubblico e tra i professionisti del settore.

    Source: Jose Perez/Bauer-Griffin/GC Images via Getty Images - Getty Images - Gwyneth Paltrow e Timothée Chalamet sul set di 'Marty Supreme'
    Source Jose PerezBauer GriffinGC Images via Getty Images Getty Images Gwyneth Paltrow e Timothée Chalamet sul set di Marty Supreme

    L’importanza degli intimacy coordinators nel cinema moderno

    Gwyneth Paltrow ha recentemente condiviso le sue opinioni sull’uso degli intimacy coordinators nel suo nuovo film, Marty Supreme , in cui recita al fianco di Timothée Chalamet . Durante le riprese, Paltrow ha scoperto che esiste una figura professionale dedicata a gestire le scene intime, un concetto che non conosceva prima. La sua esperienza sul set ha rivelato che, nonostante i cambiamenti apportati da Hollywood dopo il movimento #MeToo , lei e Chalamet hanno deciso di non fare un uso eccessivo di questa figura.

    Scelte di Paltrow e Chalamet

    Paltrow ha spiegato: “Abbiamo detto, ‘Credo che possiamo farcela. Puoi fare un passo indietro.'” Ha aggiunto che, per lei, avere un coordinatore che le dicesse esattamente come comportarsi in una scena intima sarebbe stato limitante come artista.

    Reazioni e dibattito

    La scelta di non utilizzare un intimacy coordinator ha suscitato reazioni contrastanti online. Paltrow ha sottolineato che ogni attore ha il diritto di prendere decisioni simili, ma ha anche notato che tali scelte possono generare dibattiti accesi. Ad esempio, Mikey Madison , vincitrice del premio come Migliore Attrice, ha ricevuto critiche per non aver lavorato con un coordinatore in un suo film, scatenando discussioni sulla dinamica di potere presente sul set. Paltrow, con il suo tipico atteggiamento disinvolto, ha commentato la situazione dicendo: “Ero come, ‘Va bene, fantastico. Ho 109 anni.

    Tu ne hai 14.'” Questo approccio ha messo in evidenza la delicatezza del tema e la necessità di un dialogo aperto riguardo l’uso degli intimacy coordinators nel cinema moderno.

    Source: SHVETS production - pexels - Two individuals in blue dresses holding hands against a blue background.
    Source SHVETS production pexels Two individuals in blue dresses holding hands against a blue background

    Le scelte di Paltrow e Chalamet riguardo agli intimacy coordinators

    Gwyneth Paltrow e Timothée Chalamet hanno preso una decisione controversa riguardo all’uso degli intimacy coordinators nel loro film. Nonostante la crescente importanza di queste figure professionali nel cinema moderno, i due attori hanno scelto di non avvalersene. Paltrow ha spiegato: “Abbiamo detto, ‘Credo che possiamo farcela. Puoi fare un passo indietro.'” Questo approccio ha suscitato reazioni contrastanti, poiché non tutti gli attori si sentono a proprio agio nel rinunciare a questo supporto, specialmente i più giovani. Paltrow ha anche condiviso le sue preoccupazioni riguardo a come l’intervento di un intimacy coordinator possa limitare la libertà creativa degli attori, affermando: “Se qualcuno dice, ‘Ok, e poi lui metterà la mano qui ,’ mi sentirei, come artista, molto soffocata da questo.” La scelta di Paltrow e Chalamet di non utilizzare un intimacy coordinator è un diritto che ogni attore può esercitare, ma ha comunque generato un acceso dibattito online.

    Ad esempio, la vincitrice del premio come Migliore Attrice, Mikey Madison, ha ricevuto critiche quando ha rivelato di non aver lavorato con un intimacy coordinator per il suo film. Madison ha dichiarato: “È stata una scelta che ho fatto, che i cineasti mi hanno offerto se volevo portare un intimacy coordinator o meno.” Questa affermazione ha scatenato un vivace dibattito, con esperti del settore che hanno messo in discussione la sua posizione, sottolineando che le dinamiche di potere sul set possono rendere difficile per un attore rifiutare le richieste di chi ha il potere di assunzione e licenziamento. Paltrow, pur consapevole della delicatezza del tema, ha affrontato la questione con il suo tipico atteggiamento disinvolto, affermando: “Ero tipo, ‘Ok, fantastico. Ho 109 anni. Tu ne hai 14.'”

    Source: cottonbro studio - pexels - Close-up of a digital camera display showing a couple on a film set, capturing intimate moments.
    Source cottonbro studio pexels Close up of a digital camera display showing a couple on a film set capturing intimate moments

    Le reazioni online e il dibattito sull’uso degli intimacy coordinators

    Le dichiarazioni di Gwyneth Paltrow riguardo all’uso degli intimacy coordinators nel suo nuovo film con Timothée Chalamet hanno suscitato reazioni contrastanti online. Paltrow, che torna a recitare dopo 15 anni nel film Marty Supreme , ha rivelato che, nonostante l’esistenza di questi professionisti, lei e Chalamet hanno deciso di non avvalersene. “Abbiamo detto: ‘Penso che possiamo farcela. Puoi fare un passo indietro'”, ha spiegato Paltrow, esprimendo la sua opinione su come la presenza di un coordinatore possa limitare la libertà creativa degli attori. Questa scelta ha generato un acceso dibattito, specialmente dopo che l’attrice Mikey Madison ha affrontato critiche per non aver utilizzato un intimacy coordinator nel suo film. Madison ha affermato che la decisione era sua e che i filmmaker le avevano offerto la possibilità di scegliere.

    Tuttavia, le sue parole hanno scatenato una discussione animata, con esperti del settore che hanno messo in dubbio la sua posizione, sottolineando che le dinamiche di potere sul set possono influenzare le decisioni degli attori. Lauren Kiele DeLeon , un’intimacy coordinator, ha commentato: “Stiamo ascoltando le persone che hanno più potere sul set, ma non possono parlare per come si sono sentiti tutti gli altri coinvolti nel film”. Anche Marci Liroff , un’altra coordinatrice, ha evidenziato che è quasi impossibile per un attore rifiutare le richieste di chi ha il potere di assunzione e licenziamento. Nonostante la delicatezza del tema, Paltrow ha affrontato la questione con il suo consueto aplomb, affermando: “Ero tipo, ‘Ok, fantastico. Ho 109 anni.

    Tu ne hai 14′”.

    Source: Eyüpcan Timur - pexels - A person holding a Sony camera indoors with warm lighting.
    Source Eyüpcan Timur pexels A person holding a Sony camera indoors with warm lighting

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