Carlo Conti racconta il suo percorso professionale, dalla gavetta alla famiglia, fino al suo ritorno a Sanremo.
Il coraggio di inseguire un sogno
Carlo Conti ha avuto il coraggio di lasciare un lavoro fisso in banca per inseguire il suo sogno di lavorare nella radio . Ricorda di aver preso questa decisione in modo impulsivo, dicendo al suo direttore: “basta, mi licenzio”. La sua passione per la radio era così forte che non poteva ignorarla. Da quel momento, ha iniziato la sua gavetta , che lo ha portato a lavorare tra discoteche e radio private , un’esperienza che ha considerato fondamentale per costruire una carriera solida e duratura. Conti racconta di come, all’inizio, trasmettesse in una piccola radio locale, la domenica pomeriggio, senza ricevere alcun compenso. “Parlavo da solo, probabilmente non mi ascoltava nessuno, ma ero felice.
Per me era il massimo. La passione era tutto”. Questo entusiasmo lo ha spinto a lasciare la sicurezza di un lavoro stabile, affrontando anche la difficoltà di comunicare la sua scelta a sua madre, che vedeva il suo impiego come una garanzia. Tuttavia, lei lo ha supportato, dicendo: “Se non ci credi tu a questa cosa delle radio e della musica, chi ci deve credere?”.
L’ascesa e la filosofia di vita
Carlo Conti ha sempre favorito la tranquillità e la perseveranza nel suo approccio alla vita. Ha dichiarato: “Non ho mai fatto questo lavoro per raggiungere un obiettivo specifico. Se non hai aspettative, vivi tutto con più gusto. È stato un crescendo, passo dopo passo, senza ansie.” Questo atteggiamento gli ha permesso di affrontare con filosofia anche i momenti di difficoltà. Infatti, quando è stato escluso da qualche opportunità, ha affermato: “Non mi sono mai pianto addosso. Ho sempre pensato che prima o poi un’altra occasione sarebbe arrivata.
E alla fine, quello che mi aveva ‘soffiato’ il posto non c’è più, mentre io sono ancora qui.” Conti ha anche riflettuto su quanto sia cambiato il mondo dello spettacolo rispetto ai suoi inizi. Ha notato che oggi c’è una tendenza a voler arrivare subito al successo , saltando le tappe della gavetta. Tuttavia, per lui, è proprio la gavetta a formarti, a darti la forza di resistere e di capire il valore della tua passione.
Il legame con Sanremo e il ritorno sul palco
Uno dei momenti più intensi dell’intervista è stato dedicato al ritorno di Conti a Sanremo come direttore artistico . “All’inizio avevo detto no, non sentivo la necessità di tornare, ma poi ho capito che era una richiesta corale: dalla Rai, dai discografici, dal pubblico”. Conti ha parlato delle difficoltà nel selezionare i brani, un compito che considera cruciale: “Il primo ascolto lo faccio distrattamente, a basso volume, magari dal telefono. Deve catturarmi così, senza troppi filtri. È l’unico modo per capire se può davvero funzionare”. La responsabilità di scegliere le canzoni non lo spaventa, anche se comporta momenti di difficoltà: “A volte mi svegliavo di notte con un ritornello in testa e pensavo: ‘Ma come ho fatto a escluderla?’. È un lavoro che ti assorbe completamente, ma è anche il bello di Sanremo.”
La famiglia, il vero centro della sua vita
Nonostante una carriera brillante, Carlo Conti ha sottolineato quanto la famiglia sia il fulcro della sua esistenza. Diventato papà in età matura, ha deciso di mettere al primo posto il figlio Matteo : “Quando mio figlio ha compiuto 5 anni, ho lasciato Roma e l’Eredità per dedicarmi di più a lui. Ho scelto di farlo crescere a Firenze , dove potevo essere più presente nella sua vita.” Conti ha raccontato un aneddoto legato proprio a Sanremo e al figlio: “I primi tre Festival che ho fatto, Matteo era piccolo e non capiva bene cosa significasse. Ora che ha 11 anni, ho pensato che fosse giusto lasciargli un ricordo più consapevole. Però mi ha detto: ‘Vengo a Sanremo, ma non presentarmi nessuno!’.”
Gli amici di sempre e la stima reciproca
Carlo Conti ha parlato con affetto dei suoi amici storici, Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello , descrivendo il loro legame come quello di fratelli . Hanno condiviso un percorso professionale che si è intrecciato nel tempo, caratterizzato da una grande stima reciproca . Conti ha ricordato con un pizzico di ironia i loro esordi, quando erano giovani e senza soldi , e si alternavano a seconda del budget disponibile.
- Se Giorgio trovava i soldi per la benzina, veniva a Firenze per lo spettacolo;
- Altrimenti, si dovevano arrangiare senza di lui.
Questa esperienza di gavetta vera ha insegnato loro molto, contribuendo a formare le solide basi delle loro carriere.
La lezione della gavetta e il valore della semplicità
Carlo Conti ha sempre messo in evidenza l’importanza della gavetta e del valore della semplicità nella sua carriera. Ha raccontato come, all’inizio della sua avventura nel mondo della radio, trasmetteva in una piccola radio locale, dedicando il suo tempo a questo lavoro senza ricevere alcun compenso. “Parlavo da solo, probabilmente non mi ascoltava nessuno, ma ero felice. Per me era il massimo. La passione era tutto”. Questo entusiasmo lo ha spinto a lasciare un lavoro sicuro in banca, un passo che ha richiesto coraggio, specialmente nel comunicare la sua decisione a sua madre, che inizialmente era preoccupata per la sua scelta.
Tuttavia, la sua madre lo ha supportato, dicendo: “Se non ci credi tu a questa cosa delle radio e della musica, chi ci deve credere?”. Conti ha sottolineato che la gavetta è fondamentale per formarsi e per capire il valore della propria passione . Ha notato come oggi ci sia una tendenza a voler raggiungere il successo immediato, saltando le tappe necessarie. “Ma è proprio la gavetta a formarti, a darti la forza di resistere e di capire il valore della tua passione”. Inoltre, ha condiviso la sua filosofia di vita, affermando che non si è mai preso troppo sul serio e che l’ ironia toscana lo ha sempre aiutato a sdrammatizzare le situazioni. “Noi scherziamo su tutto, persino sulla morte. È il nostro modo di esorcizzarla”. Infine, ha riflettuto su come la vita possa riservare sorprese inaspettate, come il fatto che, da giovane, non avrebbe mai immaginato di diventare il presentatore del Festival di Sanremo, dimostrando così che la vita può sorprendere quando meno te lo aspetti.