Nel mondo del ciclismo professionistico, l’allenamento a digiuno sta guadagnando popolarità. Scopriamo i consigli di esperti e atleti.
I consigli di Will Girling per l’allenamento a digiuno in bici
Will Girling, nutrizionista del team EF Education–EasyPost, offre alcuni consigli pratici per chi desidera provare l’ allenamento a digiuno in bici. Ecco i punti salienti:
Mantenere un carico di lavoro basso
- È fondamentale mantenere un carico di lavoro basso durante l’allenamento, idealmente intorno alla zona due, il che significa che si dovrebbe svolgere una corsa relativamente facile.
- Se l’allenamento viene eseguito a un’intensità elevata, il corpo non riuscirebbe a scomporre i grassi abbastanza velocemente, portando a un consumo di altre risorse energetiche e a potenziali rischi.
Frequenza dell’allenamento
- Girling sottolinea che non è consigliabile praticare l’allenamento a digiuno troppo frequentemente.
- Se si abitua il corpo a bruciare solo i grassi, si rischia di compromettere la capacità di assimilare i carboidrati, essenziali per avere energia durante sforzi ad alta intensità.
- L’ideale sarebbe quindi dedicare “una o due ore di allenamento a digiuno al mattino, al massimo due volte alla settimana.”
Rischi e precauzioni
- È importante essere consapevoli dei rischi e degli effetti indesiderati legati all’allenamento a digiuno.
- Prima di intraprendere questa pratica, è consigliabile effettuare delle prove limitate e consultare un medico.
- L’allenamento a digiuno potrebbe causare problemi fisici dovuti all’assenza di nutrimento e indebolire le difese immunitarie dell’organismo.

L’allenamento di Tadej Pogacar per migliorare la resistenza
Pedalare in zona due , ovvero ad un’intensità relativamente bassa, non è solo un’indicazione specifica per l’allenamento a digiuno, ma è utile anche per lavorare sulla resistenza con tipologie di allenamento tradizionale. Infatti, il fuoriclasse sloveno Tadej Pogacar ha raccontato recentemente come, grazie al suo nuovo preparatore Javier Sola , sia riuscito a migliorare la resistenza con allenamenti specifici sia in zona due che VO2Max , riuscendo a mantenere la sua esplosività anche nei tratti più faticosi delle corse.